Figura di donna |
Discepolo di Enrico Fiore, a sua volta apprezzato allievo di Domenico Morelli.
Poco più che ventenne fu chiamato a Roma da Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, che gli affidarono la cura della parte illustrata del «Giornale di Roma».
Collaborò in seguito al «Capitan Fracassa, al «Don Chisciotte» e infine alla «Tribuna».
Debuttò come pittore, all'età di trent'anni, con un ritratto dal vero del "giornalista Arnaldo Vassallo (Gandolin)", alla Mostra Nazionale ordinata nel 1895 a Roma.
Quest'opera, assai discussa, fu premiata unitamente ai ritratti del Mancini e di Giuseppe Ferrari.
Tardo ma pertinace sostenitore del divisionismo, dovette sostenere lo scatenarsi di molte ostilità contro questa tecnica pittorica.
Tutte le sue opere hanno senso di luminosità, quasi egli sentisse la necessità di trasfondere la luce e l'aria, come nell'opera "Ritratto della signora Dall'Oppio", esposto alla seconda Biennale veneziana, ed è in lui tutta una evoluzione che si orienta verso una nuova forza di colore, forza che si manifesta nelle varie opere: "Fuori di Porta San Giovanni"; "Figura femminile"; "Vacche al pascolo"; "Al caffè concerto"; "I grassi ed i magri" e "Il ritorno dalla festa del «Divino Amore»", entrambe alla Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Gli sperduti"; e nei numerosi quadri di fiori, come "Rose d'inverno", pure alla Galleria d'Arte Moderna di Roma.